2 – 3 marzo 2011
Sala di Rappresentanza del Rettorato
via Festa del Perdono 7, Mila
Convegno a Milano “L’India fra storia, arte e letteratura” Leave a comment
Una danza classica indiana poco conosciuta: Sattriya 6 comments
Tra gli stili di danza classica indiana meno conosciuti, specialmente in Occidente, c’è il Sattriya dell’Assam. Questa è stata riconosciuta come danza classica perché rispetta i principi delle danze classiche indiane elencati e stilizzati nei trattati antichi.
Il nome Sattriya deriva dal termine Sattra, che sono i monasteri vishnuiti dell’Assam dove si è sviluppata questa forma espressiva. In particolare, è noto che il poeta santo Shankardev (1449-1568) abbia incoraggiato una sorta di Rinascimento della cultura assamese e abbia, tra le altre cose, introdotto questa danza tra i rituali dei sattra. Shankardev aveva pensato il sattriya per accompagnare un tipo di rappresentazione detta Ankiya Nat. La funzione di questa danza doveva essere didattica e presentare le storie mitologiche in maniera accessibile.
In origine, il sattriya viene eseguito nella sala della preghiera (namghar) del sattra esclusivamente da monaci maschi (bhokot), che indossano costumi e turbanti bianchi, sulle note di borgeet, canti composti in assamese da Shankardev e basati su raga classici. Pur rimanendo oggi nei monasteri, a partire dagli anni ’60 viene anche eseguita sia da danzatori che danzatrici al ritmo di musica tipica assamese anche in altri contesti.
La sua lunga restrizione al contesto monasteriale ha fatto sì che questa danza fosse riconosciuta come una forma classica dalla Sangeet Natak Academy indiana solo nel 2000.
I danzatori in genere indossano costumi tipici intessuti nella seta assamese pat e gli strumenti di accompagnamento tipici sono la percussione khol, il flauto di bambù e i cembali (taal). Il sattriya presenta diverse tipologie, che si sono delineate via via anche grazie ai successori di Shankardev, queste sono, ad esempio, Apsara Nritya, Behar Nritya, Chali Nritya, Dasavatara Nritya, Manchok Nritya, Natua Nritya, Rasa Nritya, Rajaghariya Chali Nritya, Gosai Prabesh, Bar Prabesh, Gopi Prabesh, Jhumura, Nadu Bhangi, Sutradhara, ecc., che sono poi state accorpate sotto la definizione unica di sattriya.
Nel video sottostante si può vedere un esempio vicino alle rappresentazioni originali, interpretato solo da uomini, vestiti come i monaci assamesi e dove si possono distinguere i movimenti squadrati e allo stesso tempo aggraziati del sattriya. A differenza dell’esempio nel primo video, la danza è classificabile come danza pura, incentrata su movimenti ritmici e non interpretativi.
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